IL BIOCHAR: una soluzione per l’agricoltura, il clima e l’energia

“Si tratta della più promettente strategia di mitigazione del cambiamento climatico”

Cos’è Biochar

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Il biochar è carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale. Di particolare interesse risulta la sua produzione a partire da residui/sottoprodotti agricoli: potature, stoppie di mais o grano, lolla di riso, mallo di mandorla, fogliame secco, ecc.

La pirolisi permette di ottenere: un gas(syngas) con un potere calorifico pari al GPL che può essere utilizzato in processi produttivi che necessitino di calore (es : essiccazione o per la produzione di energia elettrica), e biochar o carbone vegetale.

Il sottoprodotto della pirolisi è il biochar(90% di contenuto di carbonio) che, se applicato ai suoli, è un potente ammendante. La sua alta porosità aumenta la ritenzione idrica e quella degli elementi nutritivi che rimangono più a lungo disponibili per le piante[…]

La ricerca e la letteratura scientifica sul Biochar

Il riscaldamento del sistema climatico terrestre è inequivocabile, come è ormai evidente dalle osservazioni dell’aumento delle temperature medie globali dell’aria e degli oceani, dallo scioglimento diffuso di neve e ghiaccio, e dall’innalzamento del livello del mare medio globale.

Sono stati osservati numerosi cambiamenti del clima di lungo termine alle scale continentali, regionali e di bacino oceanico, che includono variazioni delle temperature e dei ghiacci nell’Artico, estese variazioni delle quantità delle precipitazioni, della salinità dell’oceano, delle strutture dei venti e delle tipologie di eventi estremi come siccità, forti precipitazioni, ondate di calore e intensità dei ciclonit ropicali.

La maggior parte dell’aumento osservato nelle temperature medie globali risale alla seconda metà del XX secolo e gli studi paleoclimatici supportano l’interpretazione che il riscaldamento dell’ultima metà del secolo sia inusuale almeno rispetto ai precedenti 1300 anni.

“L’uso di Biochar per un’agricoltura sostenibile”

Cos’è

Si tratta di un corso gratuito che  affronta tematiche introduttive al Biochar, un carbone vegetale che, se applicato in un campo agricolo, permette di aumentare la fertilità del terreno e sequestrare il carbonio nei suoli, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Sebbene nel 2015 sia stato inserito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella lista degli ammendanti utilizzabili in agricoltura, il Biochar è ancora poco diffuso a livello nazionale.

L’Obiettivo

L’obbiettivo di questo corso introduttivo è quindi quello di promuovere un suo corretto utilizzo in agricoltura fornendo una panoramica interdisciplinare circa le caratteristiche principali.

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Domande Frequenti

Domande su Ichar e Biochar

Come nasce “Biochar”?

La definizione BIOCHAR è stata scelta dall’IBI (International Biochar Initiative) specificando che si tratta di materiale che trova applicazioni nell’ agricoltura e nella protezione dell’ambiente.

Come si produce il BIOCHAR?

I sistemi tecnologico-industriali per produrre BIOCHAR si basano sulla pirolisi o la gassificazione di biomasse vegetali. Se una biomassa viene scaldata oltre una certa temperatura in assenza di ossigeno, essa produce un gas infiammabile (syngas) e del bio-olio anch’esso combustibile. Anche il BIOCHAR, residuo che ci interessa, è un combustibile.

Che materia prima ci vuole per produrre BIOCHAR?

Il BIOCHAR può essere ottenuto a partire di biomasse vegetali o animali di ogni genere. Ma ogni BIOCHAR sarà diverso, così come diverse saranno le sue proprietà e le sue potenzialità di applicazione in agricoltura.

Qual è il potenziale del BIOCHAR per il sequestro di CO2 atmosferica ?

Il BIOCHAR contiene tra l’80 ed il 90% di carbonio. Quindi ogni tonnellata di BIOCHAR si genera da una quantità di anidride carbonica (CO2) atmosferica pari a circa tre volte il suo peso.

Se immettiamo nel suolo una tonnellata di BIOCHAR, si sottraggono 3 tonnellate di CO2 dall’atmosfera. L’Opzione BIOCHAR, se praticata su vasta scala, ridurrebbe del 9% le emissioni di CO2 europee. (Glaser et al, Nature, 2009).

Se solo il 3,2% dei residui agricoli italiani venisse trasformato in BIOCHAR, l’Italia raggiungerebbe l’obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto.

Perché il BIOCHAR è una soluzione per i Paesi in via di Sviluppo?

I benefici sono molteplici:
di ordine sanitario perché utilizzando la gassificazione anziché la combustione per cucinare i cibi si eliminano i fumi tossici considerati ad oggi la quarta causa di morte umana, a livello globale;

di ordine ambientale perché può aiutare a recuperare terreni degradati e privi di fertilità e favorire una riduzione della deforestazione grazie al miglioramento dell’efficienza energetica;

di ordine sociale perché riduce il tempo dedicato alla raccolta del combustibile e consente di risparmiare nell’acquisto del combustibile perché la gassificazione non richiede necessariamente legno, che è costoso, ma può essere ottenuta a partire di qualsiasi tipo di residuo vegetale

Perché utilizzare Biochar?

Il biochar è un materiale solido ottenuto dalla conversione termochimica della biomassa in un ambiente a ossigeno limitato che può:

Contribuirai a risolvere la crisi della sicurezza alimentare globale e garantire la sicurezza del suolo attraverso

il miglioramento della fertilità del suolo e della produttività delle colture e dell’agroforestazione;
l’aumento della fertilità dei suoli degradati e marginali
favorendo la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei sistemi agricoli.

Renderai la produzione agricola più sostenibile su larga scala perchè:
manterrai la produzione con input di fertilizzanti chimici inferiori;
potrai riciclare in modo più produttivo i materiali di scarto agricoli e organici sostenendo nella bonifica dei terreni
otterrai una qualità dell’acqua migliore riducendo la lisciviazione di nutrienti nei corpi idrici e forniture.

Ulteriori vantaggi del Biochar
  1. Abbattere in modo sicuro ed efficace le emissioni di gas serra (GHG) in pozzi di suolo stabili;
  2. Ridurre le emissioni di GHG associate alla decomposizione dei rifiuti da fonti urbane e rurali
    compensare l’uso di combustibili fossili attraverso bioenergia e bioprodotti di alto valore.
  3. Per gestire i residui delle coltivazioni agricole, spesso considerate più un problema che una risorsa.
    Per migliorare le proprietà e la fertilità del terreno, diminuire la lisciviazione degli elementi nutritivi ed aumentare le rese di numerose colture agricole.
  4. Per incrementare la fertilità del suolo e ridurre l’impiego di concimi di sintesi, con minori spese per gli agricoltori, minor impatto sull’ambiente,minor consumo di risorse ed energia.
  5. Per immobilizzare carbonio nel suolo per lunghi periodi, “eliminandolo dall’atmosfera.
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